L’amore muove ogni cosa Nadine Zara 27 Marzo 2017

L’amore muove ogni cosa

Nel tuo cammino spirituale arriva un momento in cui ti diventa chiaro che sei “portato”. 

Non sei tu a compiere quei passi, non sei tu a scandagliare la tua anima per far emergere tutto quello che è stato sepolto o represso. 

Non sei tu che vinci le tue paure e le attraversi o che apri il cuore a quello che non volevi vedere negli altri perché rifletteva te stesso.

Tour Autunnalecon Shakti Caterina Maggi

“Tu sei ciò su cui il divino che sei, lavora. Ciò che immagini di essere viene trasformato, viene trasfigurato, il piombo diventa oro perché hai scelto di farlo. Fino a che non vedi chi sei ciò che sembra essere una forza esterna a te, agisce. 

E a volte vai in conflitto con questo. A volte ti senti protetto da questo. Per un po’ credi di essere in controllo della tua vita spirituale, poi arriva questo momento in cui realizzi che non lo sei, che non sta andando come vorresti, che non stai diventando una persona migliore, una persona che sta bene, stai “sparendo”. 

E non sempre questa sparizione è qualcosa che accogli. Vieni portato via.

Ciò che ti sta portando via è ciò che veramente sei, ma fino a che quella morte non è accaduta, sembra davvero che sia qualcosa di esterno a te. 

Il maestro o la guida sono la rappresentazione di questa forza esterna, come se fossero l’incarnazione che hai scelto che il Sè prenda per portarti a casa. 

Ma sei tu quel Sé, sei tu il maestro, sei tu la guida, non la tua personalità. Quando dico che tu sei il maestro non sto assolutamente parlando di te, tu verrai portato via, quindi finché non vedi chi sei sembra che sia qualcosa di esterno a te che a volte ti asseconda, ti protegge, a volte ti mette in crisi, ti fa anche arrabbiare. 

In realtà non sai che cosa è meglio per te come personalità. Chiunque abbia avuto o abbia un’autentica vita spirituale sa bellissimo di non aver scelto il suo maestro. 

Ti ci sei trovato, ti ha catturato, ti ha rapito. E tuo malgrado sei rimasto. So che per molti di voi questo ritiro è tosto, l’ho detto sarà un ritiro energetico, molto forte e lo è. 

E siete qui non perché voi lo vogliate o perché io lo voglia, ma perché questo processo lo richiede. Questa forma (indica il suo corpo), è al servizio tuo, di te, divino, e quindi fa di tutto perché tu veda chi sei, non perché ci sia un desiderio. 

Colei che desiderava o non desiderava è morta, resta solo la vita che usa il corpo nel modo più adatto possibile perché questo risveglio prosegua, perché io mi risvegli attraverso altre forme perché il Sè si
risvegli attraverso tutte le forme.

Non c’è un’intenzione a meno che tu non voglia chiamare l’amore questa intenzione.

Quindi quando mi siedo qui e anche quando non mi siedo qui come coloro che mi frequentano nella vita quotidiana sanno, tutto quello che questa forma fa o dice è qualcosa che accade per interrompere l’illusione nel sogno, non perché ci sia un’intenzione, non c’è nessuna intenzione, qui c’è solo testimonianza, testimonianza anche di questa forma. 

Non sono nell’illusione di essere particolarmente questa forma, io sono lo spazio di questa stanza che usa questa forma per parlare a se stesso, questo è quello che sono. 

Quindi non c’è nessuna intenzione personale, perché non c’è nessuna persona qui. E non c’è neanche nessuna persona lì dove immagini di essere, ma questo non è ancora del tutto chiaro ecco perché c’è questo processo, un processo che come dicevo prima non sempre è piacevole, a volte lo è, a volte non lo è. 

A volte il modo in cui questa forma si muove o quello che dice è forte, è intenso o brusco perfino perché questa è la pennellata migliore che il divino può dare e io guardo la forma Shakti dispiegarsi, così come fai tu anche quando non ne sei cosciente. 

Questa è l’unica differenza fra me e te. Se tu potessi vedere che qualunque cosa fai è solo un’azione impersonale del divino, bada bene non saperlo, non a raccontarsela come una specie di scusa egoica per comportarti da bastardo, ma se davvero tu vedessi che quella forma è solo parte del dispiegarsi di un unico Sè ti accorgeresti che ogni azione che compie è assolutamente perfetta. 

E non ci sarebbe più conflitto in te e non alimenteresti il conflitto nella tua vita, lo dissolveresti.

Non c’è nessuna Shakti, c’è solo un’azione che sta accadendo come parola. 

E quando il corpo si muove come se ci fosse una Shakti, è solo perché questo è il modo in cui il corpo si muove. Potrebbe accadere nel corso della nostra apparente relazione che tu veda che
neanche tu ci sei e allora realizzeresti istantaneamente che tu sei ciò che muove questa forma. E questo è amore, questa unità. 

Dunque non cercare motivazioni sul perché la forma Shakti fa una cosa o non fa una cosa, non ne ho la benché minima idea. Una volta me lo domandavo e mi dicevo ma perché? 

Guarda bene la dove sei tu, azione, pensiero, sensazione, trovi un autore di queste azioni?
Oppure tutto quello che trovi è azione? 

Il divino fa un gioco bellissimo in queste forme, si comporta come se ci fosse qualcuno all’interno di esse, come se ci fosse qualcuno che si muove, che pensa, che agisce, che si innamora, che si lascia, che litiga. Invece c’è solo azione. 

Come quando ascoltavamo prima le musiche bellissime di Anando e Bansi, splendido, bellissimo. Sono forse le note che fanno la musica? Oppure quelle note sono parte della musica.
Dov’è la musica? Che cos’è? È solo azione, non è che c’è un qualcuno che morirà, c’è l’impressione di un qualcuno, quell’impressione morirà. Sta morendo e ti stai aprendo a ciò che sei, la meraviglia gioiosa di ciò che sei.

E questa apertura significa rinunciare alla sofferenza, rinunciare a tutto ciò che ti cattura
nell’ossessione di essere un qualcuno. 

Nello stare qui insieme in questi giorni, non so se ci avete fatto caso, ma c’è tantissimo amore
tra di noi, anche quando ti può piacere più un corpo di un altro. C’è comunque amore. Il senso di separazione non è supportato. 

E se stessimo insieme abbastanza a lungo potresti scoprire che siamo come forme, uno la continuazione dell’altra, in una perfetta armonia geometrica, in una rappresentazione simbolica della
coscienza.

Tutto in questa stanza è una rappresentazione perfetta dell’io, di me, di te. E a meno che tu non riposi in uno spazio di non identificazione, di impersonalità, non lo vedi e perdi la magia.

Quando ci avviciniamo a questo, cominciamo a sentirne l’odore, quella persona che fa quella domanda proprio quando la volevi fare tu, quella persona che arriva proprio in quell’istante a parlare con te
quando più ne avevi bisogno. 

Siamo mossi dal respiro del divino, siamo vissuti. È la grazia che muove queste forme e questa grazia è il tuo amore, l’amore del Sé per sé stesso. 

Ciò che ama, quando ami non è una persona, ciò che ama quando ami è l’amore. E l’amore
ama se stesso. Quindi è l’amore che si incontra in queste forme, non delle persone. E l’amore non conosce regole, è incondizionato perché crea tutte le condizioni e alle volte si muove in modo che
appare positivo e alle volte si muove in modo che appare come negativo. 

Non sa niente della tua morale e non sa niente delle tue regole.

L’amore conosce solo se stesso e si cerca, e dissolve tutto quello che è finzione. Ecco cosa si sta cercando attraverso di te, non un essere umano che cerca il divino ma questo amore divino che
cerca se stesso attraverso gli uomini

La tua vita è costantemente al servizio del risveglio di questo amore anche quando non lo sai.

Quando questo diventa conscio, ti accorgi che molti dei desideri e degli obiettivi che avevi, erano solo per portarti in uno spazio in cui riconoscevi l’inconsistenza di certe idee. 

E allora sei pronto a essere al servizio consciamente del divino. E tutto quello che c’è qui è servizio e anche in tutti coloro che stanno lavorando con me, che ringrazio, perché è il servizio che ci muove, è l’amore che si cerca, che ci muove.

La cosa che l’amore desidera di più è trovare se stesso. E una volta che si è trovato attraverso una forma, la seconda cosa che desidera di più è che tutte le forme si risveglino. 

E per alcuni di noi questa è la nostra vita”.

Shakti Caterina Maggi

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