Il fallimento della ricerca, Tu sei l’Eterno Nadine Zara 5 Novembre 2016

Il fallimento della ricerca, Tu sei l’Eterno

Tu sei l’Eterno, quindi nessuna azione nello spazio/tempo può portarti a Te. Ogni tentativo di realizzare ciò che sei fallirà sempre,  finché non sarai in grado di testimoniare semplicemente il senso di separazione che continua ad emergere alla Coscienza in quanto pensiero abituale. Quell’oscillare tra il riconoscere cio’ che sei all’ignorarlo e identificarti con le storie della mente, puà esuarirti, e puo’ perpetuarsi a lungo nel tempo.

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Quando vedi ciò che sei per la prima volta, Silenzio e Nulla, questa rivelazione appare come finestra che si apre sulla Realtà dell’Essere.

Tour Autunnalecon Shakti Caterina Maggi

Quando quella finestra si apre, riconosci di essere questo Silenzio nel quale tutto si manifesta. All’improvviso, tutto si mostra nella più brillante chiarezza: vedi che sei lo sfondo della Vita stessa e che tutto ciò che si manifesta al suo interno è un’esperienza che nasce dal tuo Essere e si manifesta da esso.

In quel momento, la mente è di solito assente oppure, se è presente, è vissuta solo come un oggetto che si manifesta in Te, Silenzio. Quando il senso di separazione, il concetto dell’ego, inizia a mostrarsi nuovamente come un’abitudine, accade anche l’identificazione con quel pensiero, e quella finestra di apertura di richiude.

A quel punto ti mancherà il calore del sole che hai assaggiato su tuo viso, e quando la finestra sul tuo Essere si chiude, crederai che anche il Silenzio sia andato perduto. Questa credenza ti porterà a ricercare ancora e ancora, o per meglio dire, la ricerca scaturirà dalla nostalgia che senti per Te stesso, Silenzio. Questa ricerca diventerà un tentativo di riottenere quel Silenzio, come se fosse una parte di te, un’identità separata, ad avervi accesso.

Ciò che si verifica in quel momento, esperienze interiori come beatitudine o splendore, verranno spesso interpretate come la causa stessa dell’apertura. Comunemente, la ricerca diverrà un tentativo di perpetuazione di tali episodi, nella credenza che se avrai rinnovato accesso a quegli stati o esperienze, allora vedrai nuovamente ciò che davvero sei.

Certo, ciò che sei non prescinde da alcuna causa, quindi nessuna azione nello spazio/tempo può portarti al Presente Eterno. Quei tentativi di raggiungere ed ambire ad esperienze falliranno sempre, finché non sarai in grado di testimoniare semplicemente il senso di separazione che continua ad emergere alla Coscienza in quanto pensiero abitudinario. Quel vacillare dalla riconoscenza di ciò che sei all’ignorarlo / entrare in completa identificazione con le storie della mente, può renderti esausto, e può perpetuarsi a lungo tempo.

Il vacillare persiste nell’idea che qualsiasi esperienza possa definirti, siccome cercherai di evitare o di attaccarti ad un qualcosa che si sta puramente manifestando. La possibilità di vedere che tu sei il Silenzio immobile che testimonia l’oscillazione stessa è il punto chiave.

Ciò che riconosci in realtà è che il senso di separazione si manifesta in te e non viceversa. La sensazione che sia invece tu a manifestarti all’interno della separazione deriva dal susseguirsi della narrativa mentale e di emozioni irrisolte.

Nel vedere il senso di separazione o ego in quanto idea, immagine, il varco pare riaprisi immediatamente, e tu osservi di come tutto cioò che vi è sempre stato – tutto ciò che vi è – è solo Apertura.

Tu sei l’Apertura nella quale il senso di separazione si manifesta, e non vi e’ dunque necessita’ che questo si interrompa: si riproporrà finché necessario.

La necessità del suo riproporsi per te è perché tu sia in grado di testimoniare consapevolmente i suoi contenuti e di percepire pienamente l’ingarbugliato bagaglio emozionale che ne consegue.

Tu, in quanto Apertura, nasci come essere radioso, ma ti identifichi con tutte le diverse vibrazioni nella quali è immersa la forma. La rabbia di un padre, la depressione di una madre, i più disparati comportamenti ricorrenti e schemi che compongono il mondo che ci circonda, e che finiscono che alimentare una proprio immagine interiore di noi stessi.

Questa immagine non è altro che la composizione di più schemi energetici tramite i quale l’Apertura si identifica, attraverso un processo di imitazione. Quando ti risvegli a ciò che sei, queste immagini emergeranno, e quel frangente costituirà l’opportunità stessa per farne esperienza con consapevolezza – cosi’ che essi si possano dissolvere.

Il viaggio non è spesso così piacevole. Avere a che fare con affari in sospeso è raramente piacevole, altrimenti gli avremmo già incontrati!

Il processo di integrazione di un vero risveglio include la capacità di rimanere presenti a tutti quegli schemi irrisolti senza tentare di ignorarli o di trovare una risoluzione.

È nell’accoglienza a braccia aperte della dualità nella non dualità del nostro Essere, che iniziamo ad integrare la Vita senza far della nostra spiritualità una via di fuga. Il pendolo della mente diventa, nella suo stesso oscillare, un’opportunità per radicare ed integrare questo riconoscimento della vita di tutti i giorni.

La scomparsa di vecchie narrative identitaria nell’Ora può essere vissuta come terrorizzante e disorientante. Letteralmente, come se il vento della Vita spazzasse via tutto ciò che conosciamo di noi stessi. Al contempo, questo è l’unico modo con cui puoi ottenere reale lucidità e chiarezza: lasciare che il falso si dissolva nel rinascere alla Vita in quanto tale.

Il viaggio si chiama “la tua Vita in quanto tale”.

Shakti Caterina Maggi

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