Oltre la mente, sei
“Quello che di solito chiamiamo la nostra mente possiamo appena dire che qualcosa di nostro.
È un’insieme di sistemi di credenze, di idee, di concetti che accumuliamo nella nostra vita, su cui si fonda la nostra identità
“Quello che di solito chiamiamo la nostra mente possiamo appena dire che qualcosa di nostro.
È un’insieme di sistemi di credenze, di idee, di concetti che accumuliamo nella nostra vita, su cui si fonda la nostra identità.
La nostra capacità di rispondere e muoverci nel mondo viene determinata grandemente da qualcosa che ci viene dato dalla società intorno a noi, dalla nostra famiglia, dalla nostra religione, dal nostro ambiente.
Quel sistema di credenze determina il nostro io, così più che nostro l’io è qualcosa di prestato, un’informazione di seconda mano.
Chi siamo o per meglio dire come ci vediamo non dipende da noi, ma da quello che il mondo sembra trasmetterci.
La nostra identità come persona è una credenza. La società, la famiglia, tutti coloro che ci circondano, la rinforzano, così che diventa per noi la nostra normalità.
Possiamo scoprire in meditazione che cosa siamo, ovvero ciò che testimonia questo momento.
Nella percezione di questo istante, possiamo scoprire come questa idea di essere una persona separata – che ha un nome, una storia, un corpo, una sua mente e così via – è appunto solo un’idea.
Ciò che in te adesso guarda questo istante è Silenzio, Consapevolezza, Presenza.
Questa è la nostra esperienza di prima mano, ma non è come di solito viviamo, o con cui di solito ci relazioniamo.
La nostra mente narrante, la nostra mente dialogica, costantemente parla e racconta di questa falsa personalità. La mente dialogica è costantemente in un racconto, come un pappagallo, di qualcosa che ripete quello che è già avvenuto, oppure di un’idea di quello che potrebbe accadere nel futuro.
Queste nostre storie mentali sono quindi costantemente o un rimasticare quello che è appena successo, a volte con commenti o giudizi, oppure proiettando nel futuro le esperienze del passato.
Queste storie non solo non parlano del vero te, Conscienza, ma dell’ego, ma hanno anche poco a che fare con quello che accade nel momento presente.
A volte siamo in una situazione, ma la nostra mente parla di qualcos’altro, qualcosa che è molto distante nel tempo o nel futuro o nel passato. La mente dialogica non è mai qui, nel momento presente.
Eppure questa mente narrante diventa in qualche modo il focus, il centro della nostra attenzione e ci distrae completamente dal momento presente, un po’ come se ascoltassimo una radio che tutto il tempo parla di qualcosa che non sta succedendo ora o che addirittura non ha nulla a che fare con questo momento.
La mente dialogica è una distorsione con cui la Consapevolezza stessa, ciò che veramente siamo, si confronta tutto il tempo, finendo per credere di essere il protagonista di quelle storie.
Crediamo davvero che quel personaggio di cui la mente dialogica parla quando dice “ sono stato bravo, non sono stato bravo, avrei dovuto fare questo, avrei dovuto fare quest’altro, non dovrò fare questo, dovrei fare quest’altro nel futuro” siamo noi.
Crediamo che sia la nostra vera identità, mentre anche ora, se ti fermi un istante e guardi in te, puoi cogliere che sei solo il testimone di quelle storie. Quelle parole nella mente parlano di un qualcuno, ma non di ciò che in questo momento sei. Tu sei ciò che le osserva, ma non ne sei mai, mai, mai davvero il protagonista.
Riporta la tua attenzione su di Te, ciò che anche ora legge queste parole.
Trova Presenza, Consapevolezza, Pace.
Ecco ciò che davvero sei”.
Shakti Caterina Maggi
(Pic by @Mitchell Griest)
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